top of page
Chi sono: Su di me
scrive.jpg

Biografia

Sono nato in Puglia, a Monopoli, da genitori originari di Alberobello, poi trasferitisi dalla collina al vicino mare; più tardi nella mia vita sarebbe apparsa anche la montagna. Da adolescente calcolavo che nel 2000 avrei avuto quarantatré anni e mi sembrava un gruzzolo di tempo adeguato per entrare nel nuovo millennio. Per prudenza, non ho tentato previsione circa la mia permanenza in questo secolo, ma ritengo alta la probabilità di dover assistere ancora a parecchie novità tecnologiche e, conseguentemente, di dover impegnarmi a reggerne il passo, per evitare di sentirmi sempre più antico o antiquato. A ogni modo, confesso che ormai non sarei in grado di scrivere con la penna più di una lettera, nemmeno tanto lunga.

Al termine della scuola media inferiore, pur avendo studiato il latino, non ne ho sostenuto l’esame, all’epoca requisito necessario per iscriversi al liceo classico. Terminato il liceo scientifico, dopo cinque giorni di studio disappassionato della medicina a Ferrara, sono tornato a Bari e ho studiato filosofia, laureandomi nel 1980 sotto la guida di Giuseppe Semerari. La breve permanenza ferrarese ha definitivamente compromesso il mio rapporto con la pianura.

Conseguita la laurea, ho trascorso quattro anni nella provincia di Belluno, insegnando materie letterarie per lo più in montagna, a Falcade e Cencenighe. La montagna ha istituito un bel rapporto con la collina e il mare; non è casuale l’ordine di scrittura dei tre ambienti della mia esistenza. Nel 1985 sono tornato in Puglia e, fino al 2003, ho insegnato filosofia e storia nei licei. Dal 2004  al 2019 sono stato preside (per la burocrazia: dirigente scolastico), prima nella scuola media inferiore e poi nella scuola media superiore, terminando il mio servizio in un polo liceale comprendente anche l’indirizzo classico e, quindi, ho espiato la colpa originaria di averlo evitato qualche decennio prima. Dal 2020 sono un sopravvissuto alla scuola, cosa non facile per chi ha cercato di viverla “con disciplina e onore” come dice la nostra Costituzione.

Fino alla metà degli anni Novanta ho percorso la strada della ricerca filosofica, che si è interrotta quando la parola speculativa mi è parsa caduta nel silenzio, probabilmente perché non sono più riuscito ad ascoltarla. Cessata la scrittura filosofica, all’inizio del secolo è apparsa quella creativa. Qualcuno sostiene che l’interesse filosofico ha trovato nuova possibilità di espressione nelle mie pagine di narrativa. Credo si tratti di una questione secondaria: la scrittura, anche quella più superflua, soffia dove e come vuole e dà voce ai nostri pensieri. Dopo varie sperimentazioni nei siti di scrittura sparsi per il web, nel 2010 è apparso il mio primo libro di racconti, il cui titolo, Le parole restano, indica un auspicio e una certissima illusione

©2021 di Martino Sgobba. Creato con Wix.com

bottom of page