La collina dei treni
Recensione di Nicoletta Ignatti
" La collina dei treni" di Martino Sgobba, Giovane Holden Edizioni è un bel romanzo dedicato all’Amicizia, quella scritta con la lettera maiuscola, quella vera e disinteressata, purtroppo ormai rarissima.
Il plot, coeso e accattivante, segue le vicende dei tre protagonisti: Marta, una donna non più giovane abituata a vivere da sola ‘in una macchia grigia', ’esiliata in una vita senza passato né futuro, aggrappata a un presente senza gloria, nemmeno quella della disperazione’; Lorenzo, un chirurgo che ha la passione per i treni, e Paolo, un sacerdote, amici diversi per carattere ma legati da lunga amicizia sin dai tempi della scuola. La loro è un’amicizia ‘solidissima’ ‘come quella di alberi talmente legati con intersezione di rami e intreccio fitto di radici da morire insieme nel caso uno si ammali’. Marta è ‘sull’uscio della loro amicizia’ e, con grande timidezza, solo a piccoli passi, si lascia perforare la corazza per aprirsi a confidenze. Con iniziale rigidità si libera di tante tristezze, trasportata dai due amici che cercano di distrarla, ora con una pizza serale, ora con una puntata in collina per vedere i treni. Lorenzo adora recarsi su in collina per ammirare il panorama verso il mare, là dove i treni sfrecciano smarcandosi nelle vaste distese di mandorleti e uliveti. La passione per i treni ben presto contagia Marta che finisce per amarli anche lei.
Rasserena l’umanità che caratterizza i tre amici e che, permeando tutto il romanzo, consente a ciascun personaggio di conoscere meglio sé stesso. Grazie ai suoi due amici, Marta riesce a rifiorire dopo aver capito che, ’se il dolore del passato graffia la gioia del presente’, fortunatamente, la memoria convince le tristezze …a starsene nascoste nelle pieghe dei sogni’.
IInteressante e garbata la vena ironica nei riguardi della Chiesa, mentre si registrano passaggi decisamente asciutti in sintonia con le solide basi filosofiche dello scrittore. Lo stile di scrittura è pregevole: il registro letterario, elevato e raffinato, si coniuga con grande disinvoltura con quello decisamente colloquiale che caratterizza i dialoghi che così acquistano alta vivacità e verosimiglianza. Consiglio vivamente la sua lettura!
